sabato 28 febbraio 2009

Il mondo ce la farà, caro Giovanni

Quel che ci spinge a girare é il desiderio, probabilmente ancora inconscio, di trovare conferme a quanto hai nella tua testa, alle parole che spesso fino a tardi hai cercato di tirare fuori, e alle domande che forse da molti anni ti sei posto; il fatto stesso che tu stia girando, significa che ci sei, che sei vivo, e che stai vivendo correttamente la porzione di questa vita che ti é data di vivere.

Una osteria, é un albergo di anime, una stazione di campagna, un porto; il carico di queste anime molto spesso lo sopportiamo noi, proprio perché ne (o ci) siamo predisposti; perché é il nostro dovere, perché ci piace farlo o semplicemente perché lo facciamo e basta.
L'amicizia e l'amore sono dei doni che non si esauriscono: arricchiscono e fanno crescere entrambe. L'energia che hai dato a chi ne aveva bisogno, per una sera o per due o per cento, la ricevi indietro, poco dopo, forse la notte stessa, forse addirittura moltiplicata. nulla si perde, nulla costa più sacrificio di quanto si sia speso.
Per questo, alla fine, alcuni si trovano profondamente ricchi, e felici, di far parte di questo modo che, piano piano, continua a cambiare; l'importante é crederci sempre, e rispettare le regole che mi sono permesso di suggerirti: non credere mai a nessuno; ascolta tutti e fai quel che pensi; ama te stesso e tutti gli altri in egual misura. Chiudi gli occhi e le orecchie davanti alle banalità che sono la regola della vita del mondo che (hai capito) non conta nulla: quando ci sarai riuscito, sarà il mondo che verrà a parlarti. Siamo solo all'inizio, per fortuna. Continua a cercare.Bravi e Ciao.
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sabato 21 febbraio 2009

Our last 15th August Feast

15 August 2008
The storm had been stronger than expected: the water had fallen violently in the afternoon, as to prevent us from assembling the tents in the woods, where we expected to pass the "Ferragosto".
Repaired as in the stable of our farmhouse neighbors, the Porro's family, where we could finally mount the tends and lie on a table, improvised, all the food and drink provided for the picnic.
Tight, wet, a flock of children who ran in every way, in a strange atmosphere of rain after a month of hot ruthless, we passed our Ferragosto, the Feast of the summer of all Italians.
In the end of the dinner, Franco asked me to play and sing on his show, with my accordion, an air of southern Italy, as a "prelude" to his recitation. I sang "Brigante se 'mmore", a popular song of revolt, sung by the brave soldiers of King Borbone, King of Naples and Sicily, who fought to the end of 1800 against the invaders, the Piedmontese soldiers who had unfairly seized their land to create a stupid Italy, that still does not exist.
Franco and Carmela began, two voices, one reads in ancient Sicilian language: a ritual of courtship between the "pulzella", and man, his courtship. 15 minutes of magic. Transported to another time, and everything from the surreal confusion of rain and people in the stable, and bottles of wine and candles to be confused with each other.
I looked around to try to understand the environment in which I found them, once again: at the table with us were: Bruna and Mauritius with the two children, Chiara and Roberto with a child and a half, The Porro's family, which are always at least a dozen, Carmela and Franco, another couple of friends of Romagna (fleeing from the crowded beaches of Germans to come to Piedmont in peace), a family from Lago Maggiore in Piedmont, on vacation, a family of Swedish, Miss Lucia with his gentle mother, and a pair of Catalans from Spain, arrived for the event, which had found Casa Scaparone house completely empty, then accompanied by my father-in-low up to the stable where we were refugees.
The
predominant language was the Piedmontese Language, since the family of the Piedmont Lake spoke well, while the Catalans almost completely understood. As always the food was more than enough: each family had brought more than was necessary.
Towards 1 am, when all the children were sleeping in tents (mounted in the stable) and that the storm was about to cease its violent anger on us and all the tourists in Piedmont, we prepared a bed for men: six bales of straw, flanked, on which were scattered further bale of straw, covered with two blankets military.
5 minutes after lying down and turning off all the candles, i called Aldo, the owner of the barn, sleeping next to me: I said to him in the silence of darkness, "perhaps we have still left a bit of wine in a bottle?" . he answered: "it is true." In the dark of night, we ended a brief and frequent sips, the last drop of wine left in the barn.
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Messer Franco e Madonna Carmela

Messer Franco e Madonna Carmela: una coppia di altri tempi; forse addirittura di altri mondi.
Lui lo vedi una sera di ferragosto recitare i vers di Cielo d'Alcamo, con tutto l'amore che porta per la cultura Siciliana, i suoi autori e le loro opere. Lei , la maestra di origami, é l'immagine della tranquillità e della pace. Potrebbe rimanere tutto il pomeriggio seduta all'ombra, in cortile, ad insegnare origami ai bambini; in torno a lei si genera un ambiente di pace che un tempestone come me, passandoci through, se ne rende subito conto, quasi da cambiare direzione per non andarne a deturpare l'aria.


Forse io la invidio, Carmela, per la pace e la calma che ha trovato, o che ha sempre avuto. Un'altra coppia di parenti stretti che ti chiedi come mai il destino te ne abbia sinora celato la conoscenza; Franco così disponibile e generoso, addirittura disarmante.
Forse disarmante é la parola giusta. E che di fronte a codeste bellezze del genere umano, noi, procuratori del turbine e uragano, ci troviamo impotenti.
Grazie a Franco e Carmela per avermi invitato a far parte delle loro vacanze.
Batista.

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mercoledì 11 febbraio 2009

Voyager

I'm a voyager.
Io sono stato un viaggiatore; sento ancora di esserlo, ma forse é cambiata la forma con la quale sto viaggiando, in special modo negli ultimi due-tre anni.
L'aver girato parte di quattro continenti, e l'averne vissuti almeno due, ha calamto la mia sete di "vedere", mentre ne ha aumentato la sete dei "conoscere"; Conoscere, poi, ha molti aspetti.
La vita a Scaparon ha appagato la mia sete di conoscere gente. Ogni tanto, la sera, quando sono nell'osteria, magari solo nei miei pensieri, sfoglio il libro delle firme, un quaderno ormai troppo pieno di indirizzi, saluti e ricordi; ed ecco che la nostra memoria a "cassetti", al collegare di un nome, o di una foto, apre una cartella che fino a quel momento non sapevi neanche esistesse, facendo riaffiorare momenti, sguardi, paròle, della nostra vita.
Vivre a Scaparon est comme ^etre assis sul le bord d'une fleuve, très trafiqués, et de

voir passer le monde; le dròle est que tu est assis, et que le monde passe chez toi, à la maison, dans tes murs, sur ta table: alòr tu peux voir comme apparaitre des images que deveinnent plus tard des personnes, que plus tard encòre deviennent amis, que sionnent an profondeur ta vie, e toi la sienne, pou te toucher et fuire. Au debut ça fait mal, très mal de voir partir le gents. Mais tous ça fait partie de la vie: voir partir le gents.
This house is not a hotel; why we wrote this sentence on our home-page? As guests of Scaparon sleep in my house, and I am in my walls. Has always been to live under one roof creates friendship and kinship. there are nights when you are talking with Marie, the crazy French secret agent living in London, and you do as if you always knew, she is sitting under my porch at 2 am to finish the last bottle.
Or celebrate the birthday of my goddaughter with Rick and his lovely wife in the back of the house, along with family friends, or load the pig at 4 in the morning with Peter; harvest with Shira and Marc.
this is our home, and this is our journey to the world.
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