Quel che ci spinge a girare é il desiderio, probabilmente ancora inconscio, di trovare conferme a quanto hai nella tua testa, alle parole che spesso fino a tardi hai cercato di tirare fuori, e alle domande che forse da molti anni ti sei posto; il fatto stesso che tu stia girando, significa che ci sei, che sei vivo, e che stai vivendo correttamente la porzione di questa vita che ti é data di vivere.
Una osteria, é un albergo di anime, una stazione di campagna, un porto; il carico di queste anime molto spesso lo sopportiamo noi, proprio perché ne (o ci) siamo predisposti; perché é il nostro dovere, perché ci piace farlo o semplicemente perché lo facciamo e basta.
L'amicizia e l'amore sono dei doni che non si esauriscono: arricchiscono e fanno crescere entrambe. L'energia che hai dato a chi ne aveva bisogno, per una sera o per due o per cento, la ricevi indietro, poco dopo, forse la notte stessa, forse addirittura moltiplicata. nulla si perde, nulla costa più sacrificio di quanto si sia speso.
Per questo, alla fine, alcuni si trovano profondamente ricchi, e felici, di far parte di questo modo che, piano piano, continua a cambiare; l'importante é crederci sempre, e rispettare le regole che mi sono permesso di suggerirti: non credere mai a nessuno; ascolta tutti e fai quel che pensi; ama te stesso e tutti gli altri in egual misura. Chiudi gli occhi e le orecchie davanti alle banalità che sono la regola della vita del mondo che (hai capito) non conta nulla: quando ci sarai riuscito, sarà il mondo che verrà a parlarti. Siamo solo all'inizio, per fortuna. Continua a cercare.Bravi e Ciao.
sabato 28 febbraio 2009
Il mondo ce la farà, caro Giovanni
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