mercoledì 8 luglio 2009

Viaggiare...

Viaggiare: una preparazione al grande viaggio che é la vita.
L'aereo poi, ti restituisce il senso di essere projettati in una destinazione; l'apertura della porta, il dischiudersi della luce che sinora era fuori dalla tua vita ed ora ne entra a far parte. L'allagarsi del piccolo bagaglio che ti sei portato d'appresso, che si adagia comodo sul letto, sul tavolo, al suolo di questa tua nuova casa.

Dimenticare di essere arrivato con la tua piccola valigia,che giace da qualche parte, lì, sotto ad un letto che ora é tuo, ed immergerti nelle tue nuove cose come lo fossero sempre state.
poi viene l'ora di partire: sceglierai fra tutto quanto ti circonda quello che potrà entrare nella tua valigia, o comunque quello che avrà senso portare con te; saprai scegliere .
Salutare le persone care come se fosse l'ultima volta, con una vaga sensazione di malinconìa mista alla speranza di poterle ancora rivedere, un giorno.
Gettare ancora l'ennesimo ultimo pezzo di carta, quello che per ore hai pensato se tenere o buttare; e poi ritrovarti seduto alle porte di San Pietro, in coda con altri sciagurati come te, uniti da un semplice destino, troppo semplice per essere compreso nella sua profonda e magnifica realtà: bisogna partire!

Con questi pensieri, smarrito fra le mie passioni di ora e di sempre, col cuore pieno dell'immancabile riso e pianto mi appresto ancora una volta a lasciare questa fantastica terra di America del Sud, troppo bella per meritarla, noi, ignari europei del tempo che fugge.

Montevidèo 8 luglio 2009.

2 commenti:

bacjale ha detto...

Si viaggiare...evitando le buche più dure..Come cantava L.Battisti alcuni anni fa.
E bello sapere di avere Amici veri dall'altra parte dell'oceano, la struggente malinconia del momento dei saluti, quando non sai se il destino ti permetterà di rivederli...Troppa gente purtroppo, come dice la canzone, cade nelle sue paure, trascorrendo la vita tra piccole cose, senza capire il vero valore dell' amore e dell' amicizia disinteressata , scandalizzandosi per un cartello pubblicitario che difende il vino, da sempre alimento e gioia, rivolgendosi a forze dell'ordine e pscicologi... Pòver Piemont, soma pròpi mal ciapà...
Fortuna che a 13.000 KM qualche vero Piemontese ancora esiste, avendo appreso, conservato e trasmesso a figli e nipoti le usanze e la cultura, da troppi quì dimenticata o annacquata dalle usanze dei molti "diversamente Piemontesi" residenti nei dintorni.
Chissa se la "suerte" non mi conceda di trascorrere gli ultimi anni in quei bellissimi luoghi, tra veri amici, raviole e asadò, bagna caoda e civito... ciupando cerveza e vino "fino"... senza la paura dell'uomo nero.

Vicinanze di Alba 10 luglio 2009

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu