lunedì 8 marzo 2010

Maschi e femmine

Ho promesso ad un amico ospite di scrivere un giorno o l'altro questa storia, in italiano, ed ora mi accingo a farlo.
E' capitato ad inizio del 2009 che rimanessero in uno dei nostri recinti alcuni galli, un drappello di scampati alla castrazione (erano degli ex candidati a divenir capponi in un altro allevamento) che avevo comperato ed allevato per un anno.

25 maschi di pollo in eterna battaglia fra di loro, all'interno del recinto all'aperto. I giorni del loro abbattimento a scopo alimentare si compirono proprio in una settimana in cui, con un anziano signore ospite della domenica, si discuté a lungo sulla necessità o meno della presenza di uno o più galli all'interno del pollaio, insieme alle ovajole. Dall'inizio del nostro nuovo pollaio,specifico per la produzione di 70 uova circa al giorno, dal 2007, non avevo mai pensato di introdurre un gallo insieme alle galline, e non ne vedevo la necessità, vista la pacata e calma vita da pollaio che le nostre sacre poduttrici di uova svolgevano e svolgono tuttora. << Bisogna immettere almeno un gallo fa le galline>> disse questo anziano ospite. << le uova rimarrebbero più buone>>; altri interpellati mi parlarono di una percentuale di 4-6 % di galli all'interno del pollaio, che poi creano a loro volta diversi harem dividendosi le galline eccetera. A me continuava a suonare stonata questa storia della necessità del gallo.... mah...
Fatto stà che per facilità di cattura, i 25 galli finirono per qualche giorno nel box dei cavalli, praticamente adiacente al pollaio. Con Olivier quel giorno decidemmo di dare una boccata di libertà ai galli, liberandoli tutti e 25 in mezzo alle 80 galline, che mai conobbero maschio prima d'ora nella vita; lo fecimo per spirito di generosità nei confronti dei galletti tutti oramai condannati, ed anche per curiosità, e perché ci era venuto in mente e basta.
25 galli che erano rimasti mesi e mesi a prendersi a mazzate fra di loro tutto il giorno e la notte, a due metri dal recinto delle pacate galline che ad ogni uovo cantavano loro la poesia della libertà ; chissà che cosa sarebbe successo!
Catturare i galli non fu impresa facile, con un sacco pesante che buttai sugli inferociti li imprigionai a due-tre per volta: Olivier stava in disparte dicendo di averte un certo timore, dell'origine del quale mi avrebbe raccontato in seguito. Nel giro di 30 minuti i 25 gagliardi si trovaro in mezzo ad un patrimonio femminile di 80 galline circa, tutte cresciute a CAsa Scaparone senza conoscere maschio. Che avrebbero fatto, secndo voi,i galli una volta nel pollaio? 80 diviso 25 farebbe più di 3 femmine a testa: un tesoro!
I SOLITI MASCHI
UNa volta ispezionato con violenza la presenza di galline femmine vere all'interno di questo nuovo recinto, (le quali galline iniziarono a starnazzare, gridare e scappare a nascondersi da questa orda di selvaggi), invece di filarsi le galline ed appartarsi in intimità, che fanno i Galli: si menano ancora di più di prima, con una violenza mai vista sinora, iniziando combattimenti due contro due, tre contro cinque, tutti contro tutti!! E le galline? Risposero: <
UNA BRUTTA STORIA
Seguì una notte d'inferno: nessuno dormì; i gali continuarono a battersi per tutta la notte, le galline ad urlare e scappare; uova nenanche una per tre giorni!
Decidemmo così di iniziare l'abbattimento a scopo alimentare, e ci ponemmo il problema di quanti galli nel pollaio, e soprattutto quale dei galli?
Quella sera, a cena, l'amico Olivier mi raccontò la storia che fu origine del suo timore per i galli; la sua sorellina minore, quando stavano in Belgio, in campagna, un giorno all'età di 3 anni, fu aggredita dall'unico gallo del pollaio, che la piccò violentemente ad un occhi, quasi strappandoglielo, con delle conseguenze che si porta ancora dappresso. La notte pensai che se mai avessi lasciato un gallo nel pollaio, avrei dovuto compiere una accurata selezione, anche in base a questo nuovo criterio derivato dalla storia di Olivier e della sua sorellina.
LA NATURA ed il SUO CORSO
Se avessi lasciato scegliere alla natura, i due galli più grossi ed incazzati del pollaio avrebbero avuto facilmente la meglio; mi pare di aver letto che alla fine dei combattimenti, i galli sconfitti, non potendosene andare dal branco per ragioni pratiche (le nostre reti...), si sottomettano in una sorta di stato sessuale ibrido, che li trasforma in pseudo eunuchi a servizio o quantomeno sottomessi al vincitore del natural torneo. Ed i futuri bulli vincitori erano facili da individuare, vista l'aggressività e la potenza dei due più grossi e forti. Pensai che tutto ciò non fosse giusto, e soprattutto che i due spavaldi prepotenti avrebbero potuto costituire un serio pericolo per i miei bambini, una volta sbarazzatisi dei nemici ed impadronitisi del pollaio; Decisi che per una volta, avrei scelto io il vincitore, mentre gli altri candidati sarebbero finiti nella casseruola, invertendo il disegno della madre natura, e facendo vincere il torneo ad un gallo che non fosse troppo aggressivo.
C'era fra di loro un gallo un pò sfigatello, uno che nel branco se le sarebbe prese (come se le stava prendendo) un pò da tutti; non era ammalato, e nenanche troppo piccolo, però non era da combattimento come gli altri; magari appasssionato di informatica, tutto il giorno al computer in casa, con le pantofole d' inverno, dedito a leggere piuttosto che andare per strada a menare la mani; un galletto da terzo millennio, come forse lo sono stato io che di mazzate da bambino nel mio paese di campagna ne ho prese un pò da tutti. Una rivincita dei nerds, la mia decisione di sentirmi Padreterno e determinare la sorte dei bulli, tutti in pentola, lasciando al più sfigato tutte e 80 le galline.
TUTTO PER TE
E fu così che Ralph Mulf si trovò re del pollaio, mentre Fonzie e i suoi compari finirono nell'insalata di galletto. Questo gallo, mi dicevo, non avrebbe mai avuto l'arroganza di agggredire i bambini come successo alla sorellina di Olivier. Mi sentivo soddisfatto; come probabilmente si sentì il galletto, dopo aver visto sparire tutti i suoi violenti concorrenti. Devo dire che da subito il galletto mi parve addirittura un pò "ringaluzzito": una levatina al petto, una rizzata alla coda, e mi parve vederlo atto a svolgere il suo ruolo di maschio impollinatore. Tutto bene allora? L'essere umano si pone a regolatore dell'ecosistema, imprimendo agli ambienti animali un impianto di vita diverso dal loro naturale. La rivincita dei Nerds? Si può fare a meno di battersi per la sopravvivenza? Possiamo parlare di una alternativa? Mi sentivo soddisfatto.
Senonché dopo qualche settimana il nostro galletto che tutto subito sembra essersi trasformato in un buon capo pollaio, inizia a dare cenni di cedimento; questo tipo di animale, quando inizia ad ammalarsi, rallenta il passo, si muove di rado e con estrema lentezza, e smette di mangiare. In pochi giorni lo vidi fermo immobile contro un muro, dimagrito e nenanche le mie solite cure e i miei soliti lavaggi d'acqua non servirono a farlo riprendere.
LA MORALE
La morale di questa storia non é facile da trarre; forse il galletto non era naturalmente un capo branco da servire a 80 femmine come maschio; forse si ammalò casualmente , solo lui, di un male incurabile; oppure, forse, tutto questo era aun progetto per insegnarmi che non possiamo voler comandare il decorso degli eventi della vita e della natura, e che la nostra azione in mezzo alla natura e agli animali, non ha effetto perché alla fine la vita, la natura, La Madre Terra, vince sempre, o quantomeno fa quel che vuole.
Fatto sta che ora non abbiamo galli nel pollaio, ed i polli da allevamento sono ad una buona e giusta distanza dalle femmine ovajole, che continuano a depporre le loro sacre uova fra di loro, in pace e tranquillità, lontano dai maschi violenti, e soprattutto dagli uomini presuntuosi o irriverenti.
Grazie dell'attenzione.
Scaparon, 7 gennaio 2010.

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