mercoledì 3 ottobre 2012

"saper vivere con assoluta fiducia, senza nessuna sicurezza nell’esistenza,...."


"saper vivere con assoluta fiducia, senza nessuna sicurezza nell’esistenza,...."


Una frase apparentemente banale, ma proviamo un attimo ad analizzarla da buoni contadini che siamo:

si tratta di una frase estratta dalla potentissima "Per l'epoca di Michele" , che cito qui di seguito: 

 







Dobbiamo sradicare dall’anima la paura e il timore di ciò che il futuro può portare all’uomo.

 Possiamo acquisire serenità in tutti i sentimenti

e sensazioni rispetto al futuro possiamo

guardare in avanti con assoluta equanimità verso tutto ciò che può venire.

E possiamo pensare che tutto quello che verrà
 ci sarà dato da una direzione del mondo piena di sapienza.
Questo è parte di ciò che possiamo imparare in questa epoca:
 a saper vivere con assoluta fiducia, senza nessuna sicurezza nell’esistenza,
 fiducia nell’aiuto sempre presente del mondo spirituale.
 In verità nulla avrà valore se ci manca il coraggio.
Discipliniamo la nostra volontà e cerchiamo
 il risveglio interiore, tutte le mattine e tutte le notti.
Rudolf Steiner

La abbiniamo spesso con l'altro brano, estratto dagli scritti di Goethe, che Gianni Davico definisce "erroneamente attribuita a Goethe", ma essendo una traduzione del Faust mi pare non possa arrivare che da quella stessa grandissima entità umana.

(Goethe ed Hermann Hesse, nella mia gioventù, hanno creato le basi per accogliere l'amico Steiner nell'età...diciamo......più matura.)


Saper Vivere con estrema fiducia: 
Saper: una condizione già avanzata della nostra coscienza, che prevede tutti i processi del risveglio della volontà: infatti il "saper" vivere prevede il "conoscere" come base, accompagnato dalla "forza" del "volere".
Estrema fiducia: la fiducia estrema é probabilmente l'ultimo scalino, cioé l'assoluta fiducia, tanto più "sotto" possibile alla "Fiducia -non Fede". Si prevede la "Certezza" di quel che si fà. E la Certezza non si può ottenere attraverso i Dogmi (fede cieca, troppo facile, delegare agli altri la ricerca delle certezze), ma attraverso l'impegno verso la Conoscenza (tenendo conto che la conoscenza richiesta non é quella Assoluta, ma il massimo livello di "conoscenza" che noi riusciamo a attendere con l'impegno e la ricerca personale ). In questo modo "Estrema fiducia" potrebbe voler dire:
essere coscienti (saper) di stare attraversando una porzione di questo tempo (kronos)  (Vivere) , ricolmi della forza che la nostra esperienza ci ha dato di ottenere, in virtù ( o corrispondenza diretta) del nostro impegno a trasformare in concetti Nostri tutto quanto accada intorno a noi.

Senza Nessuna sicurezza nell'esistenza:

Senza nessuna, é una sensazione da provare: la senzazione di vivere senza nessuna sicurezza, che ognuno di noi dovrebbe prima o poi vivere, potrebbe essere pienamente sperimentata quando ci capita di  vivere a onde alternanti, giorni di intensa gioia e felicità per la vita, per il nostro lavoro, e per tutti quanti ci stanno attorno, con altrettanti giorni di totale sconforto, di prove insormontabili che in un attimo minano tutto il nostro mondo, la famiglia, il nostro fare quotidiano, tanto da non lasciarci più intravedere un benché minimo barlume di speranza;   per lasciare posto, di li a alcuni giorni, a volte settimane, a uno splendente sole raggiante in un mattino di splendido autunno, dove la "Forza" ci circonda nuovamente, e la sentiamo dentro e fuori di noi;  e la gioja di appartenere a questo Tempo, "qui ed ora", ci pervade di nuovo e ci riempie di vita e voglia di amare tutti quanti indistintamente.
Sicurezza: é una specie di cintura di sicurezza che ci tiene legati alla ringhiera del Titanic, mentre questo sta affondando. E noi crediamo di esser al sicuro perché sulla nave ci sono tutti gli altri, per cui, pensiamo che non tocchi a noi di scendere con calma dalla nave e metterci a nuotare con le nostre manine e gambettine, ma che ci siano delle Guide, dei Maestri, degli Studiati e Imparati che abbiano scrutato i libri vecchi e polverosi dai quali trarre le Certezze, per poi guidare la massa 8noi compresi) verso la salvezza. Sicurezza di essere BEN SALDI alla ringhiera del Titanic.
Nell' Esistenza: non si tratta di altro che l'esistenza materiale, la vita di tutti i giorni, quella soggetta alla schiavitù del tempo, che tanto ben conosciamo.

Quando si sia raggiunta questa condizione di "totale insicurezza nell'esistenza" ( = mi sono sganciato dalla nave e sto nuotando da SOLO nel mio mare), si sarà sperimentata la condizione necessaria per veder spuntare nella nostra vita le tracce del mondo "di là", che ci sta venendo incontro.


IL LIMITE FRA IL CORAGGIO E L'INCOSCIENZA:

Sovente ho chiesto a amici e visitatori "qual'é il limite fra il coraggio e l'incoscienza"?

Spesso é emerso : se compi un impresa, grande o piccola che sia, se hai successo diranno che sei stato "coraggioso", se perdi tutto diranno che sei stato incosciente. Questo a livello materialistico. Già il semplice fatto di introdurre in questo concetto l'entità "altri",  (il "diranno" appunto), vuol dire che lasciamo valutare agli altri la buona o cattiva riuscita del nostro fare; lo limitiamo quindi a un piano fisico-materialistico, e addirittura lo mettiamo in mano a qualcun altro....
Sul piano dello Spirito, o del Pensiero, il coraggio, prend' esso un'altra dimensione?


 In verità nulla avrà valore se ci manca il coraggio.


Il coraggio,  forza che sostenta il "core", o che proviene da cuore (Leone) ci potebbe servire per affrontare questa nuova era; il coraggio sarà quindi la forza che dovrà sorgere dalla nostra "Certezza" , che a sua volta sarà sorta dall' "impegno", che dovremo cacciar fuori dal nostro "Fare", sorretti dalla Forza di Volontà. Esso, il coraggio, é il terzo prodotto della catena della "elaborazione" che l'uomo compie sulla Terra. 

1 "Padre" (pensare),  pensare con la nostra "testa", con le nostre facoltà, che tutti abbiamo e che sono state equamente distribuite fra gli esseri umani viventi. Mettere cioé in moto la nostra coscienza, detta anche "io".


2 "Figlio":(sentire), Fare scivolare i nostri pensieri attraverso il "cuore", attraverso la nostra anima, per elaborarli e farli divenire dei concetti veri e propri. Questi pensieri prendono forma e stanno per diventare delle Certezze. cioé Si Trasformano ! E il Trasformare é opera del Figlio che ha Trasformato il Male in Bene.

compiendo correttamente il percorso, giungeremo all'elaborazione finale, il terzo aspetto:

3 Lo Spirito Santo: (volere).  salta fuori, es-plode, la nostra Azione, e si sviluppa ua nuova FORZA: Questa forza non ha nulla a che vedere con la FEDE CIECA in quel che ci ha balbettato un prete o un imam o un rabbino la domenica, leggendo su vecchi libri parole insensate che nessuno di noi può capire (tra l'altro tradotte male a uso delle varie ditte): Questa FORZA, per piccola che sia, viene da un processo tutto nostro. E' questo risultato che abbiamo CREATO noi, con la nostra elaborazione di piccola infinitesima formica, é la più alta delle preghiere, poiché é tutto quanto ci siamo prefissi di ottenere prima di scendere quaggiù nel teatrino della vita: riportare a casa nostra un risultato, un piccolo lavoro utile, da apportare all'Uno che ci ha incaricati, e a noi stessi che ci siamo impegnati di farlo in assoluta libertà.
Nella realtà quella vera,  (che sta dietro al teatrino in cui viviamo tutta la nostra vita) i Creatori siamo noi; é che.... non lo sappiamo, lo dobbiamo scoprire con l'Impegno. Quando capiremo di essere al centro dell'Universo in quanto Uomini incarnati sulla Terra, e di essere il soggetto (scopo) principale di tutto quanto il teatrino della Vita, avremo la Forza e la Certezza di abbandonarci di lasciarci "vivere con estrema fiducia", "senza nessuna sicurezza nell'esistenza" (materiale), lasceremo sorgere e dominare, dilagare, sciogliersi in noi la forza di lasciarci andare ciecamente, follemente, disarmati e pacifici, senza paure,  guidati dalla nostra passione e dall'Amore universale che avremo fatto nascere in noi. 

E questo non é altro che il Coraggio!  : La forza di .... abbandonarci  in ciò che "io" crediamo.

Questo è parte di ciò che possiamo imparare in questa epoca:
 a saper vivere con assoluta fiducia, senza nessuna sicurezza nell’esistenza,
 fiducia nell’aiuto sempre presente del mondo spirituale.


 In verità nulla avrà valore se ci manca il coraggio.


IL MICROCOSMO RIFLETTE ALLORA  IL  MACROCOSMO ?

Questa "creazione " del nostro Pensiero, che nasce nella nostra mente, la parte più alta, si traforma, personalizza nel nostro cuore  e poi si fà Viva Azione, di Volontà, nelle nostre gambe e braccia, 
riflette cioé, nel nostro piccolo organismo di Uomini sulla terra, la condizione del Macrocosmo:

  • Dall' Infinito altissimo punto dello Spazio Finito, dove il Padre ha Creato con il proprio pensiero il nostro sistema evolutivo, il pensiero é divenuto "vivo", e dé diventato cioé il mio tanto Caro Logos del Vangelo di Giovanni. Egli ha attraversato le 12 costellazioni, (fisse e ricolme di saggezza), create dalla Virgo, e precisamente nate dalla stella Spica (spiga di Grano), la prima costellazione, la Vergine appunto. Attraversando le stelle fisse (il pensiero del principio), 

  • si é trovata nel sistema solare (i pianeti), sempre in movimento, (il cuore) soggetti al "tempo", ed é diventato lo Spirito del Sole (il Cristo, il Genio Solare), 


  • ed é venuto in fine a Materializzarsi sulla Terra, dove intesse lo Spirito, che si é infinitamente frantumato e divenuto materia, (azione, volontà).

Per questo si dice che l'uomo é a immagine e somiglianza di chi l'ha creato.
Avviene in noi esattamente quello che avvenne (o avviene) fuori dal tempo, nel macrocosmo! 
Ma dobbiamo capirlo da soli, non impararlo a memoria.... sennò non serve a niente: é come "copiare" a scuola, per poi uscire ignoranti e aver sprecato il tempo e il denaro dei propri genitori.

Buonanotte.

1 commento:

Bepe ha detto...

saper vivere...è molto difficile, anch'io voglio credere che bisogna vivere sapendo che uno scopo ci sarà,ma è difficile...